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Belén shock: “Mi hanno puntato la pistola alla testa”

Le Iene Belen Rodriguez

Un tuffo nel passato quello di Belén che, tra ricordi felici ed altri meno, ha raccontato un episodio in cui lei e la famiglia vennero derubati.

L’infanzia e l’adolescenza di Belén Rodriguez sono state scandite da momenti felici in Argentina con i genitori e imposizioni del padre a causa della sua appartenenza alla chiesta protestante. La showgirl, tuttavia, non dimentica il periodo peggiore per la famiglia e tutto il Paese: quando Menem salì al potere vendendo le aziende statagli agli americani.

Belén, la crisi in Argentina e la violenza di otto malviventi

Intervistata da Sette, l’inserto del Corriere della sera, Belén Rodriguez ha deciso di parlare di un capitolo poco conosciuto della sua vita privata.

L’infanzia, infatti, non è sempre stata felice, soprattutto quando l’Argentina attraversò un periodo di fortissima crisi economica in seguito al governo di Menem.

“Quando Menem sale al potere vende le aziende statali agli americani, incluse le grandi aziende come la Pepsi Cola di cui mio nonno era vicedirettore – ha ricordato – Ebbene, in quel momento l’Argentina cade in una profonda crisi economica. La gente ipoteca la casa, la macchina”.

“Anche noi, da un giorno a un altro perdiamo la casa, senza poter prendere niente: divani, letti, piatti, asciugamani”, ha continuato a svelare Belén, che di quel periodo conserva il ricordo di un episodio choc.

La povertà favorì il proliferare di malviventi che “saccheggiavano i supermercati, entravano nelle case, rubavano e uccidevano le famiglie”.

“Un giorno arrivano da noi. In otto, armati e drogati di colla – ha ricordato lei – . Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro. Ci legano, pistole puntate alla testa“.

I Rodriguez furono derubati di tutto: “dalle tazzine di caffè alle forchette, dalla televisione alle lenzuola. Vestiti, scarpe, mutande, il mio book fotografico da modella”.

Ma gli otto non si accontentarono. Rubato tutto ciò che potevano, chiamarono Belén in bagno.“Penso: se non mi uccidono tutto il resto va bene, il resto lo posso dimenticare – ha ricordato, aggiungendo – .Vogliono sapere il numero del conto corrente di mio padre. Nient’altro. Dopo otto ore vanno via con tutte le nostre cose, ma ci lasciano vivi”.

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ultimo aggiornamento: 3 Ottobre 2022 15:31

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